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Fontana delle Api: aneddoti e curiosità
All’incrocio tra piazza Barberini e via Veneto, proprio a pochi passi dalla fontana del Tritone, si trova una fontana più piccola, ma altrettanto degna di nota: si tratta della fontana delle Api. La piccola opera fu realizzata da Gian Lorenzo Bernini e la sua storia fotografa lo spirito guascone e ironico del popolo romano. Scopriamo perché...
La storia della fontana delle Api a Roma
La fontana del Tritone era appena stata ultimata quando, nel 1644, papa Urbano VIII Barberini commissionò al Bernini la costruzione di una seconda fontana, che facesse da abbeveratoio per i cavalli. Fu progettata così una fontana dalla forma insolita, simile a una conchiglia aperta e decorata con tre api: il simbolo araldico del casato del Papa.
La fontana delle Api di Roma: uno scandalo papale
Con l’intenzione di fare un augurio al pontefice, il Bernini fece scolpire sulla fontana una scritta in latino che citava “il ventiduesimo anno del suo pontificato”. Ma, al momento dell’inaugurazione, mancavano ancora due mesi al compimento di questo anniversario. Tanto bastò per scatenare lo scherno dei romani, già poco favorevoli alla potente famiglia dei Barberini. Fu una pasquinata a riassumere il sentimento della gente comune: “Havendo li Barberini succhiato tutto il mondo, ora volevano succhiare anche il tempo!”
Un (involontario) augurio di sventura
Per porre fine allo scandalo, il nipote del Papa, il cardinale Francesco Barberini, dispose che l’ultima “I” venisse rimossa, per trasformare l’epigrafe in “ventunesimo anno di pontificato”. Il gesto, però, fu interpretato come un augurio di sventura, che poi divenne realtà. Urbano VIII, infatti, morì poco dopo: solo otto giorni prima di compiere ventidue anni di pontificato.
La fontana delle Api e l'ironia dei romani
La fontana delle Api e la fontana del Tritone furono realizzate dallo stesso scultore. Ma c’è di più: erano anche collegate. La prima, infatti, prelevava grandi quantità d’acqua dalla vasca della seconda, ma ne restituiva ben poca. Un dettaglio che i romani notarono fin da subito e che compararono ironicamente all’abitudine del governo di chiedere tassi ingenti senza offrire nulla al suo popolo.
La fontana delle Api oggi
Questo simbolo della Roma seicentesca ha avuto anche negli anni successivi una storia travagliata: fu infatti
smantellata nel 1865, durante la riorganizzazione di via Sistina, dove originariamente si
trovava. Fu poi ricostruita nel 1915 e collocata dove si trova adesso, differente in molti
elementi.
L’ultimo restauro della fontana delle Api risale al 2017: l’intervento fu finanziato da un
gruppo di mecenati olandesi per mostrare supporto a Roma dopo che alcuni tifosi del Feyenoord avevano
devastato nel 2015 la Barcaccia in piazza di Spagna.
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